09:00 La seconda giornata di lavoro inizia con la lettura e il commento del brano del Vangelo di Matteo 5, 1-12.
Don Davide V. ha sottolineato la presenza nel “discorso delle beatitudini” di una serie di verbi futuri, simbolo proprio dell’impegno presente e futuro di ognuno. Il futuro non dipende dalle azioni, dalla sorte, dai propri limiti o dal giudizio degli altri, ma dalla consapevolezza della propria unicità. “Fate in modo che ovunque voi andiate la gente dica: che bello che voi siete qui; riconoscendo così la vostra unicità.” L’unicità è alla base del futuro; solo chi attraverso un atto di fede accetta e cammina a testa alta potrà avere speranza per il futuro. L’invito di Don Davide è quello di chiedersi “chi sono e non cosa farò in futuro”, in modo da capire chi si è e dare priorità alla propria unicità. L’augurio finale, e con il quale si aprono i lavori della giornata, è di essere sale e luce per il prossimo.
“Ognuno di noi è come il sale, ovunque da sapore; ognuno di noi è come la luce, brilla in ogni circostanza”.